mercoledì 25 febbraio 2009

preparate le uova marce

Solo una rapida segnalazione, raccogliendo l'invito di Dario Bressanini sul suo blog.

Percy Schmeiser, tipico esempio di "furbetto" del quartierino eco-compatibile e antiglobale, sta per arrivare in Italia, invitato a tenere un tour dai soliti noti. La sua storia è ricostruita, oltre che da Bressanini, nel blog della sempre brava Anna Meldolesi, e su Biotecnologie, basta bugie.

Queste le tappe del tour:

26 febbraio ore 18 Milano (Hotel ATA Fiera in Viale Boezio). Interverranno anche Giulia Maria Mozzoni Crespi (presidente del Fai Fondo per l’ambiente italiano e conduttrice dell’azienda agricola biodinamica Cascine Orsine), Joseph Wilhelm (presidente della società tedesca di prodotti biologici Rapunzel e promotore della marcia europea No-OGM), Fabio Brescacin (amministratore delegato di Ecor/NaturaSì).

27 febbraio ore 20,30 Bologna (Ambasciatori, via Orefici 19), Interverranno l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, il preside della facoltà di Scienze agrarie Andrea Segrè, il presidente di FederBio Paolo Carnemolla e il responsabile Innovazione e valori di Coop Italia Claudio Mazzini.

2 marzo ore 18 Firenze (Ospedale degli Innocenti, piazza SS. Annunziata). Interverranno Ugo Biggeri (Terra Futura), Maria Grazia Mammuccini, amministratrice dell’Arsia/Regione Toscana e Viviano Venturi, agricoltore custode toscano.

4 marzo ore 10,30 Roma (Confederazione italiana agricoltori, Via Mariano Fortuny 20). Interverranno il presidente nazionale Cia Antonio Politi, il presidente nazionale Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e il presidente di Legacoop agroalimentare Luciano Sita.


Raccomanderei chi volesse partecipare agli incontri di prepararsi in anticipo una bella scorta di uova di domande da lanciare al soggetto. Ad esempio, come mai, quando si è accorto che il suo campo di colza era stato, ahimé, "contaminato" dalla schifosissima varietà OGM, invece di distruggerla abbia provveduto a seminarne 417 ettari, e perché ha deciso di scandalizzarsi solo quando l'hanno beccato con le mani nella marmellata?

Rivolgerei alcune domandine anche agli organizzatori degli incontri: ad esempio vorrei sapere quand'è che pensano finalmente di eleggere Fabrizio Corona a maître a penser della sinistra radicale. In fondo, peggio di così non può andare.

6 commenti:

  1. Seguo la questione Monsanto/Schmeiser da tempo.

    Come testimonia l’esito della votazione alla Corte suprema (5 voti per la condanna di Schmeiser contro quattro per la sua assoluzione), la faccenda non era (e non è) proprio semplice e, soprattutto, investe una serie di altre questioni che non mi sembrano tenute nel debito conto.

    La questione affrontata dalle corti canadesi è se gli Schmeiser avevano “usato” oppure no il brevetto Monsanto, senza entrare nel merito di come la sequenza genetica sia arrivata nei loro campi (cross contaminazione, acquisto di sementi “in nero”, sabotaggio: fa lo stesso, in ogni caso si configura l’uso di un bene di cui ha il monopolio il detentore del brevetto, che può concederne l’utilizzo dietro corrispettivo).

    Nel 1997 si è registrata una presenza dell'evento genetico Monsanto sui campi degli Schmeiser che, come facevano sempre, hanno riseminato la LORO colza che presentava una significativa presenza della sequenza genetica brevettata, diffondendola ulteriormente.

    Il nodo a me sembra questo.
    Se si dimostra che hanno recuperato abusivamente sementi brevettate, vanno condannati, non ci piove.
    Se non lo si dimostra, che si fossero accorti o no di questa contaminazione, sembrerebbe contare davvero poco: non hanno fatto altro che fare quello che facevano da anni, cioè mettere da parte i semi delle LORO piante coltivate nei LORO terreni per riseminarli l'anno successivo.

    Monsanto (e anche la sentenza 5 a 4 canadese) sostengono, invece, il contrario: se nei campi di un agricoltore ci sono piante OGM (arrivate in qualsiasi modo, ivi compresi derive da vento, uccelli, rimorchio non pulito tra un trasporto e l'altro, casini nello stabilimento che concia le sementi...), gli è inibita la possibilità di riseminare, ed è tenuto a pagare le royalties al titolare del brevetto.

    Nel 2008 gli Schmeiser hanno rilevato una nuova cross contaminazione (che non sembra poter derivare dalle proprie sementi: dopo il processo, le acquistano di tipo commerciale di anno in anno), e stavolta hanno citato in giudizio Monsanto che, prima di entrare in aula, il 19 marzo ha chiuso la vertenza extra-giudizialmente, indennizzandoli dei costi per la rimozione delle piante contenti la sequenza genetica brevettata sgradita.

    Monsanto, per dimostrare la sua correttezza, dichiara nel suo sito che si tratta della sua procedura standard, senza accorgersi che ammette così la grande facilità di cross contaminazioni indesiderate.

    Nelle sentenze si legge che la colza convenzionale e quella con la sequenza genetica brevettata sono apparentemente del tutto identiche. Solo due sono i modi per identificarle: o spruzzare il diserbante Round Up (le piante OGM resistono, quelle convenzionali muoiono) o un’analisi del DNA.
    Il produttore che voglia essere sicuro di non coltivare piante brevettate dovrebbe quindi diserbare (rimanendo solo con le piante OGM che non può “usare”, dato che quelle che potrebbe aver liberamente “usato” sono state uccise dal diserbante, il che mi sembra abbastanza folle) oppure sopportare i costi delle analisi genetiche sul suo raccolto (che se non è abbastanza folle, poco ci manca).

    La mia opinione (che non mi sembra rivoluzionaria, ma pacatemente liberale) è che nei loro campi gli Schmeiser e chiunque altro hanno il diritto di coltivare quel che gli pare, raccogliere le sementi e riseminarle: se dall’esterno arriva una sequenza genetica brevettata che non è stata né acquistata né richiesta, è assurdo che il titolare del brevetto possa vantare un qualche diritto sui raccolti la cui linea genetica ha inquinato, e questo indipendentemente dal fatto che chi ha subito la contaminazione se ne sia reso conto o meno.

    Sarebbe come senza mia richiesta una casa cinematografica mi spedisse a casa un DVD masterizzato e che allertasse la Guardia di Finanza perchè mi irrompesse in casa non appena lo infilo nel lettore, accusandomi di non aver pagato i diritti Siae: io non vi ho richiesto niente, il DVD me l’avete spedito voi, cosa cavolo volete da me? Non ho voluto acquistare il vostro DVD in negozio, non sta nè in cielo nè in terra che me lo spediate voi per costringermi a pagarvi le royalties.

    Il caso in questione, quindi, non è assolutamente se Schmeiser è in buona fede o se è un birichino (altrimenti deviamo dal problema vero), ma se un agricoltore è libero di scegliere cosa seminare (e, eventualmente, se può riseminare i suoi semi), oppure se questa libertà d'impresa è definitivamente sospesa e tutti devono pagare royalties a un'impresa sementiera in virtù del fatto che la tecnologia da questa brevettata è imperfetta e non impedisce di diffondere caratteristiche genetiche proprietarie nei campi di imprese che i suoi semi avevano deciso di non acquistare.

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  2. Sarebbe come senza mia richiesta una casa cinematografica mi spedisse a casa un DVD masterizzato e che allertasse la Guardia di Finanza perchè mi irrompesse in casa non appena lo infilo nel lettore, accusandomi di non aver pagato i diritti Siae: io non vi ho richiesto niente, il DVD me l’avete spedito voi, cosa cavolo volete da me? Non ho voluto acquistare il vostro DVD in negozio, non sta nè in cielo nè in terra che me lo spediate voi per costringermi a pagarvi le royalties.

    Certo, ma se poi di quel DVD ne faccio 1000 copie e le rivendo facendoci tanti bei soldini, con quale faccia poi vado a lamentarmi che la major cinematografica mi spedice schifezze a casa che non volevo e di cui non mi ero accorto?
    Via...

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  3. Beh, intanto qui si tocca anche un altro problema piuttosto complicato e di cui so veramente poco: il brevetto.

    Se non mi sbaglio, per le biotecnologie e' stato proposto in sede europea di modificare il concetto di brevetto in modo che sia brevettabile il procedimento e non il prodotto (le singole sequenze genetiche o gli organismi).

    Come sia andata a finire, o che tipo di conseguenze avrebbe questa linea di pensiero, lo ignoro.

    A latere: questa storia e' una dimostrazione che quella delle sementi sterili e' una bufala. Se esistessero, questa vicenda non esisterebbe.

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  4. Quello dei brevetti è davvero un discorso troppo complicato, e preferirei non inoltrarmi in un ginepraio. Quello che mi interessa è denunciare l'ipocrisia di una persona che si presenta come paladino dell'agricoltura biologica dopo avere tentato di lucrare illegalmente sulle coltivazioni OGM.

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  5. a proposito di uova marce.... SENZA PAROLE!!!

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