sabato 27 giugno 2009

la scienza spiegata al popolino

Un ennesimo esempio di giornalismo cialtrone e analfabetismo scientifico spacciato sulle colonne di uno dei maggiori quotidiani:

I maschi migliori? Sono cattivi papà

Alto, biondo, occhi azzurri, fisico prestante e in salute. Sicuramente un uomo con un corredo genetico di alto livello, che qualsiasi donna vorrebbe trasmettere ai propri figli.


Trovo un po' inquietante che le parole "corredo genetico di alto livello" vengano immediatamente tradotte in "alto, biondo, occhi azzurri". E che si dia per scontato che "qualsiasi donna" vorrebbe trasmettere proprio queste caratteristiche ai suoi figli. Ma l'articolo è firmato da una donna, forse parlava per sé. O forse si tratta di propaganda diretta contro un preciso avversario politico, vista la testata giornalitica.

Ma attenzione, l'operazione potrebbe risultare più complicata del previsto e le tecniche di seduzione non c'entrano nulla. Uno studio congiunto tra l'Università di Uppsala in Svezia e quella di Aarhus in Danimarca potrebbe stravolgere l'immaginario comune.


L'immaginario comune nella Germania nazista, magari.

Sembra infatti che, al contrario di quanto si crede, i maschi migliori - quelli che presentano un'alta qualità genetica - non abbiano molto successo quando si tratta di riprodursi. La "bocciatura del belloccio" arriva da una ricerca firmata da Goran Arnqvist, biologo evoluzionista svedese, e Trine Bilde, professoressa danese di ecologia e genetica, e pubblicata su Science.


Ancora "alta qualità genetica", ovvero "belloccio". Rimane anche ambiguo, per ora, cosa si intenda con "successo nel riprodursi".

L'esperimento è stato condotto sugli scarafaggi,


...
...
...

Prego? O mio Dio, esistono scarafaggi alti, biondi, e con gli occhi azzurri? O più semplicemente "scarafaggi bellocci e prestanti"? Le scarafagge sono state interpellate riguardo ai loro gusti in fatto di scarafaggi?

ma sembra che le conclusioni a cui sono giunti i due scienziati possano valere anche per l'uomo.


Certo. Che differenza vuoi che ci sia? Lo sanno tutti che lo scarafaggio è il parente più prossimo dell'homo sapiens.

Arnqvist, che vanta diverse pubblicazioni sul tema della selezione sessuale tra gli insetti, e Bilde, studiosa della socializzazione animale, hanno monitorato diversi accoppiamenti tra questi insetti e i risultati non permettono repliche: gli esemplari con una bassa qualità genetica hanno totalizzato il maggior successo nella riproduzione. Tradotto: ad accumulare una prole più numerosa sono stati proprio gli esemplari con un Dna più "scadente".


A leggerlo così, sembrerebbe il rovesciamento del darwinismo, ma anche della logica. Se sono gli scarafaggi "meno adatti" a riprodursi di più, in che cosa sarebbero meno adatti? Non è che il concetto è stato "tradotto" male?

Non solo. Se contrariamente alle previsioni i maschi con un basso profilo sono i migliori nel compito di fertilizzare le uova, sarebbero anche più bravi nell'occuparsi dei piccoli una volta venuti al mondo. Vincenti nell'inseminazione e padri attenti e premurosi.


Una luce in fondo al tunnel: si parla di successo nel compito di fertilizzare le uova, e di scarafaggi vincenti nell'inseminazione. Il concetto di selezione sessuale post-mating forse è ritenuto non alla portata del lettore medio di Repubblica, e non spiegato.

Una sconfitta su tutta la linea per i belli e impossibili, che oltre a far sospirare le loro pretendenti possono danneggiarle: "Questi risultati suggeriscono che i geni buoni per i maschi spesso possono essere cattivi per le loro compagne", concludono lapidari i due scienziati.


E qui si dimostra, nel caso ci fossero ancora dubbi, che la signora Lara Gusatto (una che sogna di avere un suo articolo sulla prima pagina del New York Times, e che continuando così ci riuscirà sicuramente) non ha capito un cazzo. A danneggiare le scarafagge, semmai, sarebbero i maschi non prestanti, quelli con "bassa qualità genetica". Che, tradotto per la giornalista (plurilaureata, ma non in biologia), non significa "brutto e possibile", ma significa che la prole, guarda un po', ha minore fitness, minore probabilità di sopravvivenza e/o successo riproduttivo.

Insomma, un'aspirante madre che sentisse incombere su di sé l'implacabile ticchettio dell'orologio biologico dovrebbe puntare sull'amico simpatico, più che sull'aitante bagnino come partner per costruirsi una famiglia numerosa.


Che bello, e com'è politicamente corretto. Ora, piccolo esercizio per il lettore: qui sotto riporto l'abstract della ricerca originaria pubblicata su Science. Divertirsi a scoprire cosa dice veramente.

Despite the costs of mating, females of most taxa mate with multiple males. Polyandrous females are hypothesized to gain genetic benefits for their offspring, but this assumes paternity bias favoring male genotypes that enhance offspring viability. We determined net male genetic effects on female and offspring fitness in a seed beetle and then tested whether fertilization success was biased in favor of high-quality male genotypes in double mating experiments. Contrary to expectations, high-quality male genotypes consistently had a lower postmating fertilization success in two independent assays. Our results imply that sexually antagonistic adaptations have a major and unappreciated influence on male postmating fertilization success. Such genetic variation renders indirect genetic benefits an unlikely driver of the evolution of polyandry.


Aggiornamento:
Fra l'altro, il discorso sarà valido per gli scarafaggi, ma non per un piccolo marsupiale australiano.

36 commenti:

  1. Ma mandarla a zappare questa demente?
    Ah, no scusate, anche a zappare si possono fare danni!
    Questa qui e' buona solo per essere rinchiusa in una cella. E buttate via la chiave!

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  2. La galera a vita mi sembra un'esagerazione. Si potrebbe rimandarla in prima elementare.

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  3. Si, ma a patto di fargliela riptere 3-4 volte!
    Poi ne riparliamo.

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  4. E che c'è di strano?

    Una volta ho letto un articolo in cui si parlava di un misterioso "decimo pianeta" (evabbè) sul quale la temperatura arriverebbe a 300 gradi sotto lo zero (?!?!?!??!?)....

    Non so se mi spiego.... ;-)

    J.

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  5. @Jabba_The_Hutt
    Si, ti spieghi, visto che lo "zero assoluto" e' a –273,15 °C.
    E piu' in giu' NON si va, per quanto la scienza odierna ne sappia!

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  6. @frankbat

    Evidentemente sei tu che sei poco informato perchè vittima del NWO che ti ha ottenebrato la mente e assopito il tuo spirito critico! Sicurmanete c'è un complotto sotto!!! ;-)

    J.

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  7. Esperimenti sugli scarafaggi? O è solo pubblicità per le canzoni di Pino Daniele?
    Ecco perchè si vedono certi tipi in giro.. dovrebbero farli anche sui vermi..

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  8. Conosco di persona numerosissimi casi d'individui che si bevono allegramente articoli del genere, e che anzi credono a tutte le affermazioni alle quali si preponga "Uno studio universitario dimostra...", se e solo se assonanti al proprio credo ideologico.
    Allo stesso tempo, costoro non esitano ad affermare perentoriamente che "La filosofia analitica non è filosofia" o "Russell, filosofo men che mediocre..." o "Il teorema di Godel mostra che non esistono verità assolute" o "La cosiddetta logica dei manuali moderni non può certo essere la stessa logica creata da Hegel".

    Il bel libro di Sokal e Bricmont, dove non bastasse l'esperienza diretta, dovrebbe stimolare qualcuno a produrre uno stupidario di questo tenore. Ma a mio avviso, ci si può tirar fuori anche una bella teoria antropologica.


    @Jabba: che vuoi che sia, hanno "arrotondato" lo zero assoluto tirandolo giù di altri 27 gradi circa. Son più di tre etti, che faccio signora, lascio ?
    Se glielo fai notare, scrollano le spalle e ti dicono che in fondo anche la velocità della luce è approssimata a "trecentomila" (non si sa bene cosa), oppure che lo zero assoluto come tutto il discorso scientifico è solo una costruzione sociale modellata attorno alla cultura bianca maschilista occidentale, ma la fantasia al potere non ammette questi limiti arbitrari, anzi si fa un vanto di abbatterli a testa alta...

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  9. questo articolo si sarebbe dovuto piuttosto intitolare: "la scienza spiegata dal popolino"!

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  10. Questa volta devo darti proprio ragione. Infatti, già stamattina l'avevo notato questo infame articolo e la prima cosa mi era venuta in mente era proprio il Nazismo eil libro di Alfred Rosenberg. Questa demente di pseudogiornalista scambia i suoi gusti personali da teen ager con ciò che deve essere un Uomo per essere geneticamente sano e in forma. Notare, poi, che tra questi requisiti ha citato "il fisico prestante" ma non il Cervello! Ma che oca!!! E non è la prima volta che succedono queste cose. Un'altra ochetta di pseudogiornalista, questa volta del Corriere della Sera in un articolo si lamentava che le tv e riviste non esaltavano più come una volta-a suo dire-gli uomini"possenti, muscolosi e con l'abbronzatura da Surf",per dare spazio-sempre a suo dire-a uomini esili, che per questa megera di pseudogiornalista, erano, evidentemente uomini di serie B.
    Quindi nulla di cui più sorprenderci.

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  11. "o zero assoluto come tutto il discorso scientifico è solo una costruzione sociale modellata attorno alla cultura bianca maschilista occidentale, ma la fantasia al potere non ammette questi limiti arbitrari, anzi si fa un vanto di abbatterli a testa alta..."

    O_O Che cosa c'entra la fallocrazia bianca con ida ti sperimentali scientifici?? Il nesso tende a sfuggirmi. Della serie è solo una balla del NWO che a 100° l'acqua bolle e puoi buttare la pasta, in realtà è la tua volontà di mangia che smuove l'orgone che smuove l'acqua?

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  12. Lilaiel, c'è stato chi prendeva in giro la scoperta, fatta da alcuni scienziati, che Tutankhamon è morto di Tbc, sostenendo che era impossibile perché il bacillo della tubercolosi all'epoca non era stato scoperto né gli Egizi avrebbero mai potuto osservarlo. Quindi la Tbc non poteva esistere.

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  13. @Lilaiel: se chi produce tali amene affermazioni, e anche di peggio, avesse un sia pur vago sentore della nozione di "nesso causale" o "conseguenza logica" si avrebbe una contraddizione immediata. Verrebbero meno alla loro stessa natura.
    Tutto ciò che sanno fare è ripetere i loro mantra contro l'Occidente, la scienza, la razionalità, e naturalmente la fallocrazia sciovinista. Preferibilmente nella stessa proposizione.

    Io sono un ingenuo idealista e sognatore, e immagino un mondo ordinato nel quale persone di siffatta mentalità si occupano esclusivamente di questioni alla loro portata: aprire un bel negozio di fiori, o un bric-a-brac etnico, ad esempio, o scrivere brevi poesie postmoderne con lo spray sui muri della metropolitana.
    Invece in questo imperfetto mondo (e qui mi spiace, caro lo mio duce Leibniz, ma non ci è certo toccato il migliore tra quelli possibili) codesti individui occupano cattedre anche prestigiose, scrivono libri, godono di grande credito, hanno un seguito numeroso.

    E non mi si fraintenda: posso menzionare un intero esercito di filosofi, epistemologi, e practitioners di scienza che dicono cose con le quali sono in profondo disaccordo, oppure che devono sposare posizioni retoriche notoriamente in contrasto con la realtà in taluni contesti dialettici, ma che stimo e rispetto. Il problema con le affermazioni di certi post-modern (o come diavolo vogliono farsi chiamare oggi) sta tutto nel titolo di questo piccolo cameo del filosofo morale Harry G. Frankfurt.

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  14. Toh, il ritorno di "Bullshit".
    Leibnitz, sarai mica iscritto a crono911? ;)

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  15. @brain: non conosco crono911, di cosa si tratta ?

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  16. È il forum che io è Brain frequentiamo. L'indirizzo è nella colonna a destra (kamikaze di bush). Comunque credo che Brain si riferisse a una mia precedente menzione di Frankfurt, in un post che pubblicai appunto su Crono e poi anche sul blog:

    Critica delle ragione cospirazionista

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  17. http://giovannacosenza.files.wordpress.com/2009/06/david-gandy.jpg

    il sogno della moglie

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  18. Grazie del backlink, Thomas. Ho letto con divertimento: un ritratto spassoso e azzeccato della psiche malata dei cospirazionisti.

    Non avevo letto quel post, ma ribadisco che quel genio di Frankfurt ha certamente colto nel segno...

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  19. Ogni scarrafone è bello...'a giurnalista soja!! ;)

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  20. Ho appena scoperto con sicurezza che in un altro contesto ho utilizzato l'autore di questo blog come carta igienica. Ne sono davvero contento.

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  21. Mah...
    io non so chi sia l'"anonimo" che impesta i tuoi commenti, ma questo lo quoto senz'altro:
    Tu non stai mica bene.
    No davvero.

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  22. Sto bene, sto bene.

    E dopo avere saputo ciò che ho saputo, sto ancora meglio.

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  23. Wow, abbiamo un illuminato tra noi..

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  24. Non scherzate, che io sto tremando. Ho certi scheletri nell'armadio... ma ti prego, anonimo, non raccontare a nessuno di quella volta che ho voluto cantare Britney Spears al karaoke.

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  25. Brrr...
    spero solo tu non fossi vestito da Britney Spears!

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  26. Eh sì, se in quell'occasione ti eri anche vestito da Britney Spears allora la cosa sarebbe davvero inquietante. In particolare se avessi deciso di imitare la sua passione per il "sotto il vestito niente". :D

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  27. "Cosacosacosa ? Hey, venite un po' a leggere qui... sembra che qualcuno ha fotografato Thomas Morton al karaoke vestito da Britney Spears senza mutande !"
    "Sissì, è vero, anche la dirimpettaia della cognata della portinaia del palazzo dove abita la mia ortolana ha visto le foto ! Che scandalo ! Che tempi ! Ma dove andremo a finire signoramia..."


    Per la serie: come nascono le leggende urbane...

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  28. Ok, sapientoni: adesso dimostratemi che non si trattava invece di Britney Spears travestita da Thomas Morton (travestimento curato fin nei -ehm- minimi dettagli).

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  29. @ Terenzio: Impossibile.
    All'ora e alla data dei dati EXIF delle foto che ridicolizzano Morton, stavo mostrando alla Spears la mia collezione di hardware legacy Commodore e Atari.
    Lei era lì con me e glielo stavo facendo vedere: un drive 1541 con la modifica del cavo parallelo saldato direttamente sulla VIA 6522 principale, a sua volta doverosamente installata su zoccolo a tulipano. ;)

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  30. @Leibniz:
    Impossibile, la vera Spears non perderebbe mai tempo in "roba" del genere.

    Quello era Thomas travestito... ;)

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  31. Beh brain, esiste una probabilità non nulla che tu abbia ragione, data la mia proverbiale distrazione.
    Mettiamola così: almeno non rischio di averla messa incinta. :D

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  32. No, ma "quando me l'hai fatto vedere" avrei comunque preferito essere al karaoke.

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  33. Allora eri tu davvero!

    Porcellini... non voglio approfondire oltre i vizietti di voialtri "filosofi"!

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  34. Lo so, posso capire la sensazione dopo averlo visto: il drive 1541 tradizionale, fino alla revisione C inclusa, è piuttosto grosso, sovradimensionato, ingombrante: tanto da parere perfino esagerato per la sua funzione ordinaria, e certamente dotato di grande impatto estetico.

    Ma il modello più piccolo, compatto, pensato per allinearsi allo stile e alle misure giapponesi che in quegli anni iniziavano a diffondersi, è stato ideato solo alcuni anni dopo.

    All'occhio dell'intenditore certamente appare più anonimo, dozzinale, indifferenziato rispetto all'hardware "moderno".

    Da qui il motto "Più grosso, è meglio". :D


    Certo, se pensiamo che per decenni la comicità popolare italiana (e non solo) è andata avanti a suon di doppi sensi, questo esercizio di stile si nobilita, perfino...

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