giovedì 22 gennaio 2009

alcuni fatti sull’evoluzione

Io tra una settimana sarò a Londra. Solo pochi giorni, giusto per approfittare della caduta della sterlina, ma non vedo l’ora di visitare la grande mostra su Darwin al Natural History Museum. Magari riferirò quel che avrò visto, ma intanto ho raccolto qui alcuni spunti di riflessione intorno a una delle più grandi (e pericolose) idee del millennio. Una specie di "forse non tutti sanno che"...

Nelle specie dei primati, la dimensione dei testicoli è proporzionale al grado di infedeltà della femmina. Più le femmine hanno la tendenza a giacere con maschi diversi, più grandi sono i testicoli. L’uomo si colloca a metà tra il gorilla (che si forma degli harem ben custoditi) e lo scimpanzè (le cui femmine amoreggiano a destra e a manca). In presenza di un alto grado di infedeltà, la competizione non è per la partner, ma è “dentro” la partner.

I neri americani soffrono di malattie legate all’ipertensione sei volte più dei bianchi. Ciò a causa di una maggiore ritenzione idrica e ad una insolita quantità di sodio presente nel sangue. Nei neri africani non si riscontra tale anomalia. Ciò è dovuto, secondo alcuni studiosi, al fatto che durante i lunghi viaggi nelle imbarcazioni negriere solo coloro che erano maggiormente in grado di conservare liquidi e non disidratarsi potevano sopravvivere.

L’anemia falciforme è diffusa specialmente nei paesi ad alto tasso di malaria. Chi ha ereditato un gene recessivo per questa mutazione sviluppa infatti una difesa contro il parassita. Un’ottima cosa per lui, ma se si accoppia con un’altra persona portatrice del gene i due rischiano di passare la malattia al figlio, il quale non vivrà abbastanza a lungo per godere di questo vantaggio.

Nei paesi dove c’è più sole la gente ha la pelle più scura, per ridurre il rischio di tumore alla pelle. Dove il sole è scarso la pelle tende ad essere priva di pigmentazione, per favorire l’assorbimento del calcio. Ok, questo lo sanno tutti, ma forse non tutti sanno che i popoli che hanno la pelle più chiara sono anche quelli in cui è praticamente assente l’intolleranza degli adulti al latte, che affligge invece il resto della popolazione mondiale.

Le donne camminano in maniera così buffa (e corrono più lentamente degli uomini), perché il loro bacino ha dovuto adattarsi alla spropositata grandezza del cranio umano, che rende anche rischioso il parto. Per lo stesso motivo, fra l’altro, la gestazione umana è più corta di quel che dovrebbe essere e gli esseri umani nascono in forma ancora embrionale, il che allunga l’infanzia.

La “pelle d’oca” è una reazione vestigiale risalente ai nostri antenati con la pelliccia. Gli animali che hanno freddo possono rendere la loro pelliccia più voluminosa in modo che conservi il calore in maniera più efficiente, e per fare questo attivano piccoli muscoli posizionati sotto la cute. Questa reazione è stimolata, oltre che dal freddo, da situazioni emotivamente forti (paura o aggressività). Gli animali fanno questo per sembrare più grossi e temibili.

L’incesto è un tabù universale. E Freud aveva torto: nessuno ha voglia di farsi la madre. Gli accoppiamenti tra consanguinei sono rari anche nel regno animale, benché l’osservazione degli animali domestici a volte possa farci pensare il contrario. La ragione è molto semplice: l’accoppiamento fra consanguinei rende più probabile che geni potenzialmente dannosi, ma innocui finché recessivi, si uniscano.

L’Africa, continente che si suppone essere il luogo d’origine della specie umana, ha anche i mammiferi più grossi e temibili per l’uomo. Anche altri continenti una volta avevano mammiferi molto grossi (vedi mammouth o tigre dai denti a sciabola). Si pensa che siano stati sterminati dall’uomo, che ha tenuto per sé solo mucche e cavalli. La ragione per cui il trucco non è riuscito nel continente africano è che l’uomo e le altre specie si sono modificate insieme, sviluppando strategie e contro-strategie di adattamento reciproco, mentre altrove i mammouth non hanno potuto adattarsi all’uomo.

Le popolazioni isolate che vivono ancora nelle foreste lontano dalla civiltà sono particolarmente vulnerabili alle malattie infettive, in quanto non hanno ancora avuto modo di adattarsi ad esse. I piccoli gruppi di cacciatori-raccoglitori nomadi, che non vivono in contesti urbani, hanno infatti scarse occasioni di infettarsi fra loro, e quando questo avviene l’epidemia tende a rimanere isolata. Questo è noto: una cosa forse meno nota è che se gli europei l’hanno avuta vinta sui nativi americani (fra cui vi erano grandi civiltà senza dubbio urbane) è anche grazie a una grande familiarità con un maggior numero di specie domestiche, e con i relativi germi. Ma lo scambio non è stato del tutto unidirezionale, visto che si ritiene che la sifilide venga dalle Americhe.

Il fatto che la sifilide oggi non sia temibile come lo era ai tempi della sua comparsa in Europa è un’altra prova dell’evoluzione: col tempo le malattie infettive più gravi tendono a scomparire sia per la scomparsa degli individui più vulnerabili, e sia perché un’eccessiva mortalità nuoce allo stesso agente infettivo, il quale deve invece avere il tempo di propagarsi e infettare altri ospiti. E la malaria? Beh, avete mai visto una zanzara morta di malaria?

La ragione per cui occorre fare cicli completi di antibiotici è impedire ai batteri di sviluppare una resistenza ad essi. Chi non crede alla teoria dell’evoluzione, invece, può provare a sospendere il ciclo ogni volta che vuole, oppure prendere antibiotici anche quando non ne ha bisogno. Ma in questo modo rischierebbe di vincere il premio Darwin.

La ragione immediata per cui l'evoluzione ha favorito l'esistenza delle tettone, è che le tette grosse piacciono agli uomini, il che però ha il difetto di non spiegare perché agli uomini piacciano le tette grosse, dato che non svolgono alcuna funzione vitale nota. Un motivo può essere che esse costituiscono un segnale di buona salute (donne denutrite non possono permettersi certe tette). Un'altra ipotesi, più fantasiosa, è che da quando gli esseri umani si accoppiano frontalmente in seguito allo spostamento in avanti della vulva femminile, il sedere abbia perso in parte la sua funzione di richiamo sessuale, venendo sostituito dalle tette la cui forma dovrebbe appunto imitare il sedere. La terza ipotesi, infine, è che il mondo sia stato creato da Pamela Anderson.

3 commenti:

  1. Una volta tanto devo smentirti.
    Almeno parzialmente.

    E' pur vero che le tette piacciono agli uomini, fatto indiscusso e indiscutibile, ma non è vero (non sempre, almeno) che piacciono le tette rifatte e fuori misura.

    Da indagine demoscopica fatta dal sottoscritto su base "frequentatori del bar", la stragran maggioranza preferisce tette naturali e non eccessivamente debordanti.

    Poi, è chiaro che se Pamela Anderson avesse dei pensierini... ;-)

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  2. Volendo insistere (scherzosamente) sulle spiegazioni darwiniane, questo dimostra che le tette sono un indicatore di buona salute, per cui gli uomini non vogliono farsi ingannare da protesi al silicone.
    Ciò non toglie che quando l'imitazione della natura è ben riuscita io non mi formalizzo affatto...

    (speriamo non passi mia moglie)

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  3. eh già...
    La mia mi ha appena coperto il tuo blog con la mano... ;-)

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