venerdì 27 dicembre 2013

orologi

Mi tocca interrompere il silenzio di questo blog solo per una, spero, rapida segnalazione antibufala (e naturalmente per sfogarmi un pochetto).

Qualche tempo fa è uscito un articolo sul Corriere Fiorentino nel quale si attribuisce al sindaco di Firenze Matteo Renzi (neo-segretario del PD) l'intenzione di aggiungere una lancetta all'orologio che si trova piazzato proprio sulla sede del Comune fiorentino, ovvero sulla torre arnolfiana di Palazzo Vecchio. Questo a quanto pare perché molti turisti rischiano di essere ingannati dalla mancanza della lancetta dei minuti (o più probabilmente scambiano il contrappeso dell'unica lancetta per una lancetta più corta). Rilievo, per chi conosce l'orologio e lo vede quasi tutti i giorni come il sottoscritto, indubbiamente esatto: non che i turisti, presumibilmente tutti muniti di orologi da polso e cellulari rischino di perdere chissà quante coincidenze, ma insomma si potrebbe comprendere il desiderio di non sfoggiare proprio nel cuore politico della città amministrata un orologio che sembra segnare l'ora errata.



In realtà, e a scanso di equivoci, io non credo che sarebbe una buona idea: l'orologio è sempre stato così e ci sono affezionato, e, certo, ha anche un valore storico che sarebbe opportuno preservare. Detto questo, però, quanto è grande questo valore storico-artistico? Al Corriere devono aver pensato che tutto sommato non fosse abbastanza importante, perché per dare rilievo alla notizia lo hanno ingigantito e attaccano subito il pezzo con: "la prima sortita del sindaco è un’altra lite con la storia. Vuole aggiungere la lancetta dei minuti all’orologio trecentesco della Torre d’Arnolfo". Se però si legge l'articolo fino in fondo scopriamo che l'orologio non è affatto trecentesco (come del resto dovrebbe essere evidente), perché quello che c'era venne sostituito dall'attuale nel 1667 (l'errore è ripetuto anche nella didascalia a corredo dell'articolo).

Ancora meno comprensibile, però, è la scelta dell'articolista di confondere le acque e aggiungere alle notizie storiche sull'orologio della torre di Arnolfo (ci viene detto ad esempio che oggi viene alimentato ad elettricità, ovvero che non sarebbe certo il primo intervento ad essere effettuato sul suo meccanismo), notizie intorno a un altro orologio, che non pare avere nessun ruolo in questo storia: quello che si trova sulla parete interna della facciata del Duomo fiorentino, la cui particolarità è di avere anch'esso una sola lancetta, ma soprattutto di avere un quadrante con ventiquattro ore e di scorrere in senso antiorario. Trattasi, incidentalmente, anche di un affresco dipinto da nientepodimeno che da Paolo Uccello, quindi sì, occorrerebbe una certa misura di follia per pensare di cambiarlo adeguandolo alle esigenze moderne (qui c'è una spiegazione di come vada interpretato, l'ultima ora non coincide con la nostra mezzanotte ma col tramonto).



Tutto questo non sarebbe molto importante, e meritevole di finire nel dimenticatoio insieme ai tanti articoli confusi e scritti un po' male che escono quotidianamente, se non avesse avuto una certa eco grazie all'opera di un blogger che mi dicono piuttosto stimato, il quale ha rilanciato la notizia, diffondendola ulteriormente nella rete, facendo però un po' di pasticci. Il post di Malvino in realtà è soprattutto una sequela di insulti rivolti a Renzi, devo dire dai toni piuttosto sgradevoli ("nome da bottegaio, faccia da cazzo..."). Esiste la libertà d'espressione (per quanto forse non estesa fino a coprire l'ingiuria, ma va beh), e se un blogger ritiene di dover catturare l'attenzione in questo modo a me va benissimo, per carità. Solo che quando l'unica annotazione di merito, che dovrebbe giustificare tanto livore da parte di chi si sente portatore di cotanta cultura, è una notizia completamente sbagliata, la sgradevolezza può trasformarsi in occasione di divertimento e direi anche di derisione nei confronti del denigratore.

Come si poteva prevedere infatti Malvino confonde le notizie relative ai due orologi, e crede che l'orologio arnolfiano abbia il quadrante dipinto da Paolo Uccello con le ventiquattro ore. Il post è stato modificato (vedremo poi come), quindi mi vedo costretto a una citazione dal post originario (che però è stato copiato altrove, ad esempio qui).

Non saprei, può darsi, però io le persone, nel pubblico e nel privato, le giudico per quello che mi danno da vedere. E per uno che in mancanza di altro in curriculum non smette di scassarci la minchia con la sua esperienza di sindaco di Firenze, a me basta la faccenda dell’orologio trecentesco della Torre d’Arnolfo di Palazzo Vecchio, per il quale Renzi non trova pace, perché ha un quadrante indicante le 24 ore ed è a lancetta unica che, a suo parere, inganna i turisti sull’ora esatta o, peggio, potrebbe dar da credere che l’amministrazione guidata da cotanto sindaco non lo regoli a puntino (e speriamo non s’accorga che il David di Michelangelo ha le gambe un po’ più corte di quanto ci aspetterebbe considerando la lunghezza delle braccia sulle curve auxologiche).
Non che sia mancato chi gli abbia fatto presente che quel tipo di orologio è caratteristico del XVI in cui fu creato dalle mani di Niccolò di Bernardo, e che ad aggiungere una lancetta si dovrebbe sostituire il quadrante, che è di Paolo Uccello, o la meccanica, che è di Giorgio Lederle, un geniale artigiano del XVII secolo.

Se fosse vero, ci sarebbe in effetti da mettersi le mani nei capelli, ma bastava leggere con attenzione l'articolo del Corriere o, in alternativa, guardare la foto che corredava l'articolo per rendersi conto che quello è un quadrante normalissimo (e non particolarmente bello) con dodici ore. Fatto sta che Malvino, dopo molti giorni e dopo essere stato copiato varie volte, si rende conto dell'abbaglio (forse perché gliel'ho detto io, in un commento al suo post non pubblicato). Solo che dall'alto della grande cultura e intelligenza con la quale può permettersi giudizi così sprezzanti, continua a non capire assolutamente nulla. Ecco infatti come viene modificato il post:

Non saprei, può darsi, però io le persone, nel pubblico e nel privato, le giudico per quello che mi danno da vedere. E per uno che in mancanza di altro in curriculum non smette di scassarci la minchia con la sua esperienza di sindaco di Firenze, a me basta la faccenda dell’orologio trecentesco del Duomo, per il quale Renzi non trova pace, perché ha un quadrante indicante le 24 ore ed è a lancetta unica che, a suo parere, inganna i turisti sull’ora esatta o, peggio, potrebbe dar da credere che l’amministrazione guidata da cotanto sindaco non lo regoli a puntino (e speriamo non s’accorga che il David di Michelangelo ha le gambe un po’ più corte di quanto ci aspetterebbe considerando la lunghezza delle braccia sulle curve auxologiche).
Non che sia mancato chi gli abbia fatto presente che quel tipo di orologio è caratteristico del XV in cui fu creato dalle mani di Angelo Niccolai, e che ad aggiungere una lancetta si dovrebbe sostituire il quadrante, che è di Paolo Uccello, o la meccanica, che è di Giuseppe Bargiacchi.

Con tanto di nota dove non si manca di prendere ancora in giro Renzi:

Nella prima stesura di questo post ho fatto un po’ di confusione tra questo orologio e quello che invece è sulla Torre d’Arnolfo di Palazzo Vecchio, che invece ha un quadrante indicante le 12 ore e ha la lancetta dei minuti: mi ha tratto in inganno la foto che corredava l’articolo sull’edizione locale del Corriere della Sera, ma adesso non vorrei che Matteo Renzi pensasse che per evitare sviste analoghe alla mia sia necessario pitturare le lancette con vernice fosforescente.

Insomma, stavolta e contro ogni logica Luigi Castaldi, in arte Malvino, si è davvero convinto che Renzi voglia deturpare l'affresco di Paolo Uccello che si trova nel Duomo (certo, e magari aggiungere i baffi al ritratto di Federico da Montefeltro). Affresco comunque non trecentesco. Ora qualcuno potrebbe dire, ok, ma non potevi limitarti a dirglielo invece di farci un post sul blog? Beh, ma io l'ho fatto, ecco con quali risultati:


Sì, mi rendo conto, non è un comportamento molto saggio e distaccato da parte mia usare il blog per simili ripicche (anche se, pensandoci bene, la maggior parte dei blogger non fa altro che questo), però ecco, questo è davvero tuttora convinto di aver ragione, e a me un po' dispiace. Le persone a volte dovrebbero essere protette dalla loro idiozia.

Aggiornamento: alla fine il post è stato corretto ed eliminati i commenti riportati sopra. Scuse non pervenute, ma l'importante è che la verità trionfi.